2.Ventimiglia

CAPITOLO 2, Ventimiglia:

Ci spostiamo da Manduria a Ventimiglia, zona di confine e da sempre emblema della gestione dei flussi migratori tra l’Italia ed il resto d’Europa.
Molti dei migranti tunisini presenti a Ventimiglia cercano di varcare il confine per arrivare in Francia, mentre vengono continuamente maltrattati e respinti.

Il malessere diffuso fra ventimigliesi e tunisini nasce dal non trovare una soluzione adeguata alle esigenze dei migranti, ovvero un permesso che dia la possibilità di lavorare e spostarsi all’interno dei confini europei. Di fronte alla disattenzione istituzionale e mediatica, nazionale ed internazionale, a tale problema i tunisini indicono uno sciopero della fame supportati da attivisti ed associazioni solidali.
La risposta a tale mobilitazione riconferma le politiche assistenzialiste previste dal piano emergenziale, con garanzia di vitto e alloggio senza lo sviluppo di alcun percorso di integrazione.

Il 6 Giugno 2011 il centro di accoglienza di Ventimiglia gestito dalla Croce Rossa e la stazione ferroviaria, dove in molti si trovano a dormire, vengono definitivamente chiusi. Ricomincia la tratta. Coloro che hanno il permesso di soggiorno umanitario vengono trasferiti in altri centri di accoglienza nel nord Italia. Altri senza permesso rimangono da soli lungo le vie della città.

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